giovedì, Novembre 21, 2024

Safeguarding Policy

Responsabile: Simone Marcoaldi

Mail: safeguarding@kaishu.it
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Codice di Condotta Kaishu
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Modello Organizz e Controllo Kaishu

Safeguarding Policy

Regolamento per la Tutela dei Tesserati e delle Tesserate, volto a disciplinare le misure di prevenzione e di contrasto di comportamenti lesivi dei diritti, quali vessazioni, abusi, molestie e ogni forma di discriminazione.

Il principale obiettivo delle Politiche di Safeguarding consiste nel contrastare qualsiasi pratica discriminatoria, forma di abuso, sopraffazione e/o sopruso, in ogni ambito, inclusi, origine etnica, religione, età, genere e orientamento sessuale, status sociale, disabilità.
Le modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni, gli obblighi informativi in materia.

Il presente Regolamento è volto a disciplinare le misure di prevenzione e di contrasto di comportamenti lesivi dei diritti di cui al precedente comma, quali vessazioni, abusi, molestie e ogni forma di discriminazione a danno dei soggetti così come individuati dal presente Regolamento.

Ai fini del presente Regolamento, assumono rilievo le condotte tenute nell’ambito dell’attività federale, ivi compreso lo svolgimento delle attività sportive previste dallo Statuto federale.

Condotte rilevanti
1. Costituiscono condotte rilevanti ai fini del presente Regolamento:
a) l’abuso psicologico;
b) l’abuso fisico;
c) la molestia sessuale
d) l’abuso sessuale;
e) l’omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”);
f) l’incuria;
g) l’abuso di matrice religiosa;
h) il bullismo, il cyberbullismo;
i) i comportamenti discriminatori;
j) l’abuso dei mezzi di correzione e/o disciplina anche nell’attività di preparazione e allenamento

A tal fine, vengono considerati:
a) per “abuso psicologico”, qualsiasi atto indesiderato incluso la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento, l’aggressione verbale, l’intimidazione o qualsiasi altro comportamento o trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del  Tesserato/della Tesserata, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

b) per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata – tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti – o qualsiasi atto deliberato e sgradito, che sia potenzialmente in grado di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, delle lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del o della minore tanto da comprometterne una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un Tesserato/una Tesserata a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata, come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi Atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

c) per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti uno stato di sofferenza fisica e/o psicologica, anche solo generando grave disappunto, fastidio, disturbo, disgusto. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

d) per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, con o senza contatto, considerata non  desiderata, o il cui consenso è estorto, costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un Tesserato/una Tesserata a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate o nell’osservare, anche di nascosto, il Tesserato/la Tesserata in condizioni e contesti intimi e/o non appropriati;

e) per “omissione negligente di assistenza” (c.d. “neglect”), il mancato intervento di un esponente federale (Dirigente, Tecnico o qualsiasi persona Tesserata), anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo il quale, presa conoscenza di uno degli eventi o comportamento o condotta o atto disciplinati dal presente Regolamento, omette di intervenire con ciò causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del Tesserato/della Tesserata;

f) per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

g) per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

h) per “bullismo o cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati/Tesserate, con lo scopo di esercitare nei suoi/loro confronti un  potere o un dominio, di infliggere una sofferenza psicologica/fisica, di provocare l’isolamento sociale del Tesserato/Tesserata. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti a intimidire o turbare un soggetto Tesserato che determinano una condizione di
disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

i) per “comportamenti discriminatori”: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive, capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale;

j) per “abuso dei mezzi di correzione e/o disciplina anche nell’attività di preparazione e allenamento”, la condotta che, trascendendo i limiti dell’uso del potere correttivo e disciplinare spettante a un Tecnico o un Dirigente nei confronti della persona offesa, venga esercitato con modalità non adeguate rispetto alle condizioni proprie dell’Atleta e/o al fine/risultato sportivo da raggiungere, o allo scopo di perseguire un interesse diverso da quello per il quale tale potere è conferito dall’ordinamento federale.

Le persone Tesserate sono tenute a conoscere il contenuto del presente Regolamento, a osservarlo e a contribuire ai fini da questo perseguiti, anche per il tramite degli organi a tale scopo preposti

Funzioni del Safeguarding Office

Il Safeguarding Office è il responsabile delle politiche di safeguarding. In particolare, il Safeguarding Office:

a. adotta le opportune iniziative per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

 b. riceve, con le modalità di cui alle disposizioni del presente Regolamento, le segnalazioni relative alle condotte di cui al precedente art. 3 e/o alla mancata osservanza delle buone pratiche/comportamenti, assumendo le conseguenti iniziative;

c. segnala agli organi competenti eventuali condotte rilevanti;

d. emana raccomandazioni anche verso singoli Affiliati e/o persone Tesserate;

e. vigila sull’adozione e sull’aggiornamento da parte delle Associazioni e delle Società sportive affiliate dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva nonché dei codici di condotta, oltre che sulla nomina del responsabile, segnalando le violazioni dei predetti obblighi da parte delle Associazioni e delle Società sportive affiliate al Segretario Generale, nonché alla Procura Federale per i provvedimenti di competenza;

f. individua misure e promuovere e realizzare iniziative volte alla diffusione del presente Regolamento e della Safeguarding Policy;

g. presenzia a eventi, gare, manifestazioni, allenamenti e corsi federali, vigilando sul rispetto del presente Regolamento e agevolando la diffusione della Safeguarding Policy;

h. riceve le comunicazioni delle Affiliate relative ai modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e i codici di condotta;

i. riceve le comunicazioni delle Affiliate in materia di adozione di Linee Guida non federali;

j. riceve le comunicazioni della nomina del Responsabile Societario contro abusi, violenze e discriminazioni da parte delle Affiliate;

k. si rapporta, con funzione di indirizzo e supporto, con il Responsabile Societario contro abusi, violenze e discriminazioni nominato in ciascuna affiliata di cui alla superiore lettera j;

l. redige annualmente una relazione illustrativa che sottopone al Consiglio Federale, nella quale indica il numero di segnalazioni complessivamente pervenute, i casi rilevanti per diretta conoscenza nello svolgimento del proprio incarico e le iniziative assunte in tale contesto;

m. relaziona, con cadenza semestrale, sulle politiche di safeguarding della Federazione all’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding;

n. fornisce ogni informazione e ogni documento eventualmente richiesti dall’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding;

o. svolge ogni altra funzione attribuita dal Consiglio Federale.

SEGNALAZIONI
Dovere di segnalazione
1. Le persone Tesserate che vengano a conoscenza di comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e che coinvolgano persone Tesserate, anche minorenni, sono tenute a darne immediata comunicazione all’Ufficio del Safeguarding Office.
2. Le segnalazioni scritte dovranno contenere ogni circostanza nota al Segnalante, utile alla ricostruzione del fatto ritenuto lesivo e all’individuazione dei soggetti coinvolti.

Forme e contenuto della segnalazione
1. L’ufficio del Safeguarding Office viene a conoscenza di fatti e circostanze rilevanti ai fini del presente Regolamento nelle seguenti modalità di segnalazione:
1) per conoscenza diretta da parte dei componenti dell’Ufficio, per avervi assistito personalmente;
2) per ricezione di segnalazione scritta inviata all’Ufficio del Safeguarding Office presso la sede e preferibilmente tramite e-mail alla casella di posta dedicata;
3) per ricezione di segnalazione da parte degli Organi Federali, centrali e/o periferici.

Le segnalazioni scritte dovranno contenere ogni circostanza utile alla ricostruzione del fatto ritenuto lesivo e l’individuazione dei soggetti coinvolti.

Azione del Safeguarding Office
A seguito della segnalazione, pervenuta ai sensi del precedente, il Safeguarding Office, pone in essere tutte le attività e le iniziative opportune per la gestione del caso concreto, perseguendo gli obiettivi propri dell’Ufficio stesso, al fine di prevenire, contrastare, reprimere ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
Nella trattazione del caso, devono apprestarsi tutti i presidi e le cautele necessarie per garantire ogni tutela ai soggetti coinvolti, con particolare riguardo ai soggetti minorenni.

In esito all’attività espletata il Safeguarding Office potrà adottare provvedimenti e determinazioni, utili per l’attuazione della safeguarding policy, ivi compresi, tra gli altri, raccomandazioni, pareri, soluzioni conciliative, disposizioni di definizione della procedura, che verranno depositate presso la Segreteria Federale.